Sussiste il reato di minaccia aggravata per chi insulta l’amministratore di condominio

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 19702/2019, ha dichiarato inammissibile il ricorso di una condomina nei confronti di una sentenza che l’aveva condannata per il reato di minaccia aggravata, commessa nei confronti di un’altra condomina e dell’amministratrice del condominio.

Nel caso specifico, due sorelle mentre si trovavano nella loro casa, un appartamento all’interno del condominio in cui vive anche l’imputata, hanno sentito urlare quest’ultima, riferendosi all’amministratrice la seguente frase «questa è una ladra, questa la deve pagare, la porto in tribunale, deve avere paura». Qualche giorno dopo, le due sorelle hanno sentito urlare l’imputata nei confronti dell’amministratrice le seguenti frasi: «la levo davanti, prima che te ne vai ti devo uccidere … questa fa la padrona del condominio, deve smetterla, io ho gli stessi millesimi… metterò una bomba, farò saltare in aria tutte le (…)».

L’imputata, nel suo ricorso, ha affermato che non sussisteva il reato di minaccia grave, perché le frasi dette non erano idonee a intimidire le persone offese, a causa della loro “inverosomiglianza ed eccessività”.

La Corte di cassazione , invece, afferma che le sue frasi consistono nella previsione di un male futuro, il cui avverarsi dipende dalla sua volontà e sono idonee a turbare psicologicamente e intimidire le persone offese, le vicine e l’amministratrice del condominio.

La Corte di appello ha quindi correttamente identificato in tali frasi il reato di minaccia aggravata, poiché le stesse promettevano alle persone offese il male futuro di morte, con l’esplicito riferimento all’uso di una bomba.

La gravità della minaccia riguarda il turbamento psichico che l’atto intimidatorio può cagionare e, per valutarne la gravità, i criteri sono costituiti dal tenore delle espressioni verbali e dal contesto in cui sono state pronunciate. L’imputata non si trovava in una situazione che potesse giustificare il tono estremamente aggressivo delle frasi. Pertanto la condotta illecita dell’imputata era ispirata all’intento di sfogarsi pubblicamente con un atteggiamento di pesante e aggressiva contestazione, quindi del tutto ingiustificabile.

L’Avvocato Andrea Dedoni, è nato a Carbonia il 30 Settembre 1964 ed è iscritto all’albo degli Avvocati della provincia di Cagliari dal 1997.
E’ il titolare dello studio legale Dedoni , coordina, organizza e supervisiona il lavoro di tutti i collaboratori dello studio .

Le competenze dell’Avvocato Dedoni sono il Diritto del Lavoro, il Diritto Civile ed il Diritto Fallimentare. Vanta un’esperienza trentennale nella gestione dei rapporti di lavoro e nel contenzioso nel lavoro: è socio dell’Associazione Giuslavoristi Italiani e dell’Associazione Giuslavoristi Sardi.