Licenziamenti: per la Corte costituzionale l’indennità non può essere basata solo sul criterio-anzianità

La Corte costituzionale ha stabilito illegittimo il criterio per determinare, nei contratti a tutele crescenti, gli indennizzi monetari in caso di licenziamento ingiustificato.

Le tutele crescenti hanno fortemente limitato la sanzione della reintegrazione nel posto di impiego, sostituendola con risarcimenti monetari certi e crescenti, appunto, in base agli anni trascorsi dall’interessato in azienda.

La norma originaria del 2015 (articolo 3, comma 1, del Dlgs 23) ha previsto una indennità economica che parte da un minimo di quattro mensilità fino ad arrivare a un massimo di 24 mensilità, sulla base di un meccanismo di calcolo di due mensilità ogni anno di servizio.

Il decreto dignità, in vigore dallo scorso 14 luglio, ha tenuto intatto il criterio base ma stabilito di aumentare del 50% l’importo degli indennizzi, portando a sei, il minimo, e a 36 mensilità, il massimo.

I giudici di legittimità hanno confermato la scelta del Legislatore del 2015 nel limitare la tutela reale in funzione dell’integrale monetizzazione della garanzia offerta al lavoratore licenziato.
Infatti, le tutele crescenti sono, al momento, rimaste intatte, come allo stesso modo, restano in vigore gli importi degli indennizzi, sei e 36 mensilità.

Ad essere oggetto di censura, perché in contrasto con la Costituzione, è il criterio di determinazione degli indennizzi stessi. Per i giudici la previsione di un’indennità crescente in funzione «della sola anzianità di servizio del lavoratore» è «contraria ai principi di ragionevolezza e uguaglianza, e contrasta, anche, con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Carta fondamentale».

L’Avvocato Andrea Dedoni, è nato a Carbonia il 30 Settembre 1964 ed è iscritto all’albo degli Avvocati della provincia di Cagliari dal 1997.
E’ il titolare dello studio legale Dedoni , coordina, organizza e supervisiona il lavoro di tutti i collaboratori dello studio .

Le competenze dell’Avvocato Dedoni sono il Diritto del Lavoro, il Diritto Civile ed il Diritto Fallimentare. Vanta un’esperienza trentennale nella gestione dei rapporti di lavoro e nel contenzioso nel lavoro: è socio dell’Associazione Giuslavoristi Italiani e dell’Associazione Giuslavoristi Sardi.