Con la sentenza 26454/2019 la Corte di Cassazione ha confermato la decisione del giudice di secondo grado nel legittimare il licenziamento di un dipendente di una banca che ha violato la normativa antiriciclaggio.
Nel caso di specie, il dipendente di una banca, che ricopriva il ruolo di direttore di filiale, aveva impugnato il licenziamento che gli era stato intimato per:
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avere omesso di segnalare operazioni sospette;
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non aver inibito la movimentazione di un deposito di risparmio intestato a una società con autorizzazioni a bonifici esteri;
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avere, in violazione della normativa antiriciclaggio, consentito la movimentazione del conto corrente intestato a soggetto sottoposto a indagine penale per frode fiscale e riciclaggio;
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avere, in violazione di specifiche prassi aziendali predisposto l’istruttoria di un finanziamento in favore del genitore e deliberato un ulteriore affidamento di credito, senza la copertura di idonee garanzie.
La Corte di appello, confermando la bontà della decisione del giudice della fase sommaria e del giudice dell’opposizione che a sua volta aveva confermato l’ordinanza resa all’esito della fase sommaria, aveva evidenziato che gli inadempimenti riscontrati erano stati tali da comportare «una grave negazione dell’elemento fiduciario», che deve essere alla base del rapporto di lavoro.
Si precisa che gli inadempimenti che hanno derivato il licenziamento al lavoratore sono per lo più riconducibili alla violazione della normativa antiriciclaggio. Infatti, il direttore non avrebbe correttamente adempiuto agli obblighi di adeguata verifica della clientela imposti dalla legge antiriciclaggio e specificati dai regolamenti interni dell’istituto bancario.
La sentenza, dunque, apre le porte a un orientamento incline a considerare la violazione degli obblighi antiriciclaggio e del modello della collaborazione attiva come elemento idoneo a fondare un licenziamento per giusta causa tanto più che alcuni dei doveri connessi al rispetto delle norme volte a prevenire il rischio di riciclaggio sono specificatamente previsti anche dalla contrattazione collettiva.
- dott.ssa Valentina Demotis
L’Avvocato Andrea Dedoni, è nato a Carbonia il 30 Settembre 1964 ed è iscritto all’albo degli Avvocati della provincia di Cagliari dal 1997.
E’ il titolare dello studio legale Dedoni , coordina, organizza e supervisiona il lavoro di tutti i collaboratori dello studio .
Le competenze dell’Avvocato Dedoni sono il Diritto del Lavoro, il Diritto Civile ed il Diritto Fallimentare. Vanta un’esperienza trentennale nella gestione dei rapporti di lavoro e nel contenzioso nel lavoro: è socio dell’Associazione Giuslavoristi Italiani e dell’Associazione Giuslavoristi Sardi.