Opposizione a cartella di pagamento dell’Agenzia delle Entrate

Riscossione avente ad oggetto il diritto annuale di iscrizione alla Camera di Commercio: la prescrizione è quinquennale.

In tema di opposizioni avverso cartelle di pagamento dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione aventi ad oggetto il diritto annuale di iscrizione alla Camera di Commercio, il credito si prescrive in cinque anni.

Questo il principio stabilito dalla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Sassari, con la recente sentenza n. 716/24, pubblicata in data 20 novembre 2024 che si inserisce in un orientamento giurisprudenziale ormai consolidato, ribadito da ultimo anche nella recente pronuncia della Suprema Corte (si veda Cass. Civ., Sez. Trib., n. 22897/22).

Il caso concreto

Lo Studio ha difeso davanti alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Sassari un cliente al quale sono state notificate due cartelle di pagamento aventi ad oggetto il diritto alla iscrizione annuale alla Camera di Commercio relativi alle annualità 2017 e 2018.

Lo Studio ha proposto un’opposizione avverso le cartelle di pagamento al fine di far accertare l’intervenuta prescrizione quinquennale del credito nelle stesse, non essendo intervenuti atti interruttivi della prescrizione nel periodo antecedente la notifica delle cartelle di pagamento.

La decisione della Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Sassari

La Corte di Giustizia Tributaria, nella sentenza, ha richiamato il principio consolidato nella giurisprudenza della Cassazione secondo il quale il diritto camerale, disciplinato dall’art. 18 della Legge n. 580/93, essendo un’obbligazione con cadenza annuale, è assimilabile ai tributi aventi cadenza periodica, configurandosi alla stregua di un’obbligazione periodica o di durata, che soggiace conseguentemente all’applicazione breve quinquennale disciplinata dall’art. 2948 n. 4 c.c.

Ciò in ragione del fatto che il diritto di iscrizione camerale non richiede una valutazione autonoma per ogni anno finalizzata a verificare la configurabilità dei presupposti d’imposta, essendo sufficiente, per giustificare l’obbligo di pagamento del tributo, la mera iscrizione della società nel registro delle imprese. La normativa di riferimento non prevede il riesame periodico dei requisiti poiché è onere dell’impresa richiedere la cancellazione dall’albo presso la Camera di Commercio nel momento in cui non ci sono più le ragioni per mantenere l’iscrizione, al fine di cessare il pagamento del diritto camerale previsto dalla Legge n. 580/93.

Sulla base di tali presupposti, la Corte di Giustizia Tributaria ha considerato prescritto il diritto di credito portato nelle cartelle di pagamento impugnate relativo a diritti camerali inerenti le annualità 2017 e 2018.

Gli avvocati dello Studio Dedoni sono a disposizione per ogni consulenza e gestione del caso concreto.

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