Lavoro a chiamata: contratto di lavoro intermittente

Da gennaio a novembre 2018 si contano oltre 550mila assunzioni con contratto di lavoro a chiamata, il 7,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aumento dovuto, sicuramente, anche all’abrogazione dei vecchi voucher per il lavoro accessorio.

Le condizioni del contratto a chiamata, o job on call, non hanno subito cambiamenti rispetto a quanto previsto dal Jobs act nel 2015 (art. 13- Dlgs 81/2015).

Il lavoratore può essere chiamato e retribuito solo per i giorni e negli orari in cui è necessaria la sua prestazione.

I contratti di lavoro a chiamata possono essere stipulati con due categorie di lavoratori:

  • giovani di età inferiore ai 24 anni, inoltre la prestazione di lavoro deve esaurirsi entro il venticinquesimo anno di età;
  • soggetti di età superiore ai 50 anni, anche pensionati.

Invece, non vi è alcun limite di età nel caso di attività lavorative di carattere intermittente con contratto collettivo.

Inoltre, i contratti di lavoro a chiamata non possono superare le 400 giornate di effettivo lavoro nell’arco di tre anni solari.

Secondo l’Istat, il 60% dei lavoratori a chiamata si concentra nel settore alberghiero e ristorazione, mentre il restante 40% si divide tra istruzione, sanità, servizi sociali e commercio.

L’Avvocato Andrea Dedoni, è nato a Carbonia il 30 Settembre 1964 ed è iscritto all’albo degli Avvocati della provincia di Cagliari dal 1997.
E’ il titolare dello studio legale Dedoni , coordina, organizza e supervisiona il lavoro di tutti i collaboratori dello studio .

Le competenze dell’Avvocato Dedoni sono il Diritto del Lavoro, il Diritto Civile ed il Diritto Fallimentare. Vanta un’esperienza trentennale nella gestione dei rapporti di lavoro e nel contenzioso nel lavoro: è socio dell’Associazione Giuslavoristi Italiani e dell’Associazione Giuslavoristi Sardi.