Decreto Rilancio: indennità mese di maggio di 1.000 euro per COVID–19.

L’INPS fornisce le istruzioni.

Tra le misure a sostegno del reddito per i lavarotari danneggiati dall’emergenza Coronavirus è stata riconosciuta l’indennità Maggio.

Decreto Rilancio: indennità Maggio

Il Decreto Legge n. 34/2020, ha disposto  alcune misure urgenti per fornire un sostegno economico ai lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.

L’art. 84 del decreto rilancio ha previsto il riconoscimento di una somma di € 1.000,00 per il mese di maggio 2020 alle seguenti categorie di lavoratori:

  • liberi professionisti,
  • lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa,
  • lavoratori in somministrazione
  • lavoratori stagionali dei settori turismo e degli stabilimenti termali.

Il requisito previsto per l’accesso all’indennità Maggio di 1000 € è rappresentato da una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre dell’anno 2019.

Per la verifica del requisito reddituale l’INPS, procederà con la comunicazione dei dati identificativi dei soggetti che hanno presentato l’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate che, a sua volta, provvederà a comunicare all’INPS l’esito dei riscontri effettuati sulla verifica dei requisiti sul reddito.

Indennità Maggio: le specifiche dell’INPS

L’INPS con la circolare n. 80 del 6 luglio 2020 chiarisce che “Detta indennità non concorre alla formazione del reddito ai sensi del TUIR. Per il periodo di fruizione dell’indennità in questione non è riconosciuto l’accredito di contribuzione figurativa, nè il diritto all’assegno per il nucleo familiare”.

L’INPS fornisce anche le tabelle con i codici ATECO per i quali può essere concessa l’indennità per il mese di maggio e che indicano le attività economiche riconducibili ai settori turismo e degli stabilimenti termali.

L’Istituto Previdenziale chiarisce che per quanto riguarda i lavoratori in somministrazione “Per la natura particolare di questo rapporto di lavoro, l’istruttoria sarà centralizzata, al fine di controllare la presenza, nelle comunicazioni obbligatorie inviate dai datori di lavoro al Ministero del Lavoro e delle politiche sociali (UniSomm), dell’indicazione delle società utilizzatrici che nel periodo utile all’ammissibilità dell’ indennità appartengono alle categorie ATECO sopra riportate. Qualora l’esito di tale controllo centralizzato non sia positivo, la domanda verrà posta in uno stato di “preavviso di reiezione”, che sarà comunicato tempestivamente al lavoratore, al fine di consentire l’eventuale allegazione della documentazione probatoria utile alla revisione d’ufficio dell’esito stesso”.

Indennità Maggio: presentazione domande

Per quanto riguarda le modalità di presentazione delle domande per l’accesso all’indennità di maggio 2020 le categorie di lavoratori sopra individuate potranno accedere al servizio dedicato utilizzando i consueti canali telematici messi a disposizione per i cittadini e per gli Enti di Patronato nel sito internet dell’INPS.

Il lavoratore in somministrazione dovrà dimostrare il servizio prestato nelle aziende sopra richiamate e tramite l’allegazione del contratto o della lettera di assegnazione all’azienda utilizzatrice da cui si evinca lo svolgimento delle attività di lavoro o l’eventuale certificazione da parte del datore di lavoro dello svolgimento dell’attività.

Gli avvocati dello studio legale Dedoni sono a disposizione per l’analisi e la consulenza in merito a ciascuna singola problematica.

Avvocato Danila Furnari

mail: danila.furnari@studiolegalededoni.it

Durante l’esercizio della professione ha maturato specifiche competenze in materia di Diritto Civile e specificamente in materia di Diritto di Famiglia. L’Avvocato Danila Furnari dal 2018 collabora presso lo studio legale Andrea Dedoni ove sta maturando le sue conoscenze in materia di Diritto del Lavoro.