Con l’entrata in vigore del decreto del ministero del lavoro pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale l’8 gennaio 2020, è partita la fase due del Reddito di Cittadinanza che coinvolge le amministrazioni locali.
Il decreto prevede che i beneficiari del sussidio offrano, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione ai cosidetti PUC: progetti di pubblica utilità da svolgere nel comune di residenza.
Tra i beneficiari del reddito di cittadinanza, vi sono alcune categorie esonerate dai patti per l’inclusione sociale:
-
gli occupati con reddito da lavoro dipendente superiore a 8.145 euro o autonomo superiore a 4.800 euro;
-
gli studenti;
-
i soggetti impegnati in corsi di formazione finalizzati all’ottenimento di una qualifica o di un diploma professionale;
-
i beneficiari della pensione di cittadinanza;
-
gli over 65;
-
le persone con disabilità;
-
i componenti dei nuclei familiari che si prendono cura di bambini piccoli, di disabili gravi o non autosufficienti.
I comuni dovranno individuare i progetti di pubblica utilità in base ai bisogni e alle esigenze della comunità. L’elenco dei progetti spazia dall’ambito culturale a quello sociale, passando per ambiente, attività artistiche, formazione e tutela dei beni comuni.
I soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza non dovranno svolgere lavori o opere pubbliche né svolgere mansioni in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico o dal soggetto del privato sociale ma dovranno essere di supporto per un potenziamento dei servizi di pubblica utilità.
È previsto che l’impegno richiesto sia di un minimo di 8 ore fino ad un massimo di sedici ore settimanali sviluppato su uno o più giorni della settimana per uno o più periodi del mese, fermo restando l’obbligo del totale delle ore previste nel mese, compresa la possibilità di un eventuale recupero delle ore perse nel mese di riferimento.
I Comuni dovranno istituire un registro dei partecipanti ai Puc, in cui registrare le presenze giornaliere dei beneficiari del reddito di cittadinanza, l’ora d’inizio e fine dell’attività.
La mancata adesione al patto da parte di uno dei componenti del nucleo familiare comporta la perdita del diritto al sussidio.
dott.ssa Valentina Demontis
.
L’Avvocato Andrea Dedoni, è nato a Carbonia il 30 Settembre 1964 ed è iscritto all’albo degli Avvocati della provincia di Cagliari dal 1997.
E’ il titolare dello studio legale Dedoni , coordina, organizza e supervisiona il lavoro di tutti i collaboratori dello studio .
Le competenze dell’Avvocato Dedoni sono il Diritto del Lavoro, il Diritto Civile ed il Diritto Fallimentare. Vanta un’esperienza trentennale nella gestione dei rapporti di lavoro e nel contenzioso nel lavoro: è socio dell’Associazione Giuslavoristi Italiani e dell’Associazione Giuslavoristi Sardi.